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Oncoestetica: il traguardo del benessere psicofisico


Ne sono stati fatti di passi in avanti per la lotta al cancro. Negli ultimi venti anni la scienza ha offerto ai pazienti oncologici una speranza di vita e anche di guarigione che solo decenni prima era inimmaginabile. Progressi nelle cure, nella prevenzione, nella diagnostica. Passi avanti notevoli, che adesso dovrebbero tradursi in una maggiore attenzione alla qualità della vita dei malati.

Questo lo si potrà attuare attraverso un approccio multidisciplinare come quello bio-psico-sociale, che sta nascendo e che tiene insieme i progressi della ricerca e la cura della persona nella sua interezza. L’umanizzazione delle cure per i pazienti oncologici è anche questo: è un percorso che implica il coinvolgimento di tutte le persone che si occupano della presa in carico del paziente, compreso lo stesso malato.

Si comincia a investire su questo aspetto, perché negli anni è maturata la consapevolezza che tutte le discipline ruotanti intorno a una determinata patologia oncologica possono produrre effetti benefici sul paziente. Sono nate scuole, molti nuovi medici sono stati formati e sensibilizzati, esistono convegni. Ma si deve fare di più, molto di più affinché il duro e faticoso percorso di cura non trascuri le più piccole e apparentemente insignificanti necessità sociali dei pazienti.

Alla rilevazione dei disturbi d’ansia e depressivi – che possono interferire significativamente con l’adesione alle cure e con la qualità della vita – si dovrebbe aggiungere una maggiore attenzione alla comunicazione tra paziente e dottore, finora molto sottovalutata. Ed è qui che si innesta l’oncoestetica, impegnata a coniugare il benessere psicofisico dei pazienti. In questo settore stanno aumentano gli spazi di confronto tra medici e malati, dove questi ultimi esprimono le difficoltà e i problemi quotidiani, le paure, i timori di sentirsi diversi e non a proprio agio.

A voler sintetizzare, sono momenti di sensibilità che offrono benessere interiore e non solo a chi sta combattendo la battaglia più importante, quella per sconfiggere il tumore. E in una fase della vita così delicata e precaria, correggere un inestetismo, nascondere gli effetti collaterali delle fasi terapeutiche, è davvero fondamentale. Un sistema sanitario che guardi al futuro, al passo coi tempi, che ha a cuore la salute della popolazione deve trovare risorse, deve investire su un settore così strategico per il benessere dei pazienti.



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