Come mettere a dormire l'insonnia
I disturbi del sonno come l'insonnia, possono influenzare negativamente la qualità della vita.
Ma che cos’è l’insonnia?
L’insonnia è un disturbo pressoché comune di natura psicofisica. La difficoltà ad addormentarsi, i risvegli notturni e la sveglia anticipata possono dipendere da situazioni di particolare stress lavorativo, disagi emotivi, dolore fisico, menopausa, allergie alimentari, jet lag, cambi di stagione, iperattività , depressione, fattori ambientali, abuso di farmaci e di sostanze eccitanti.
Si distinguono tre tipologie di insonnia:
– transitoria, dalla durata inferiore ad un mese;
– a breve termine, da 1 a 6 mesi;
– cronica, oltre i 6 mesi.
Il ruolo dell'alimentazione:
Risaputo è il fatto che mangiare "pesante" non aiuta la qualità del sonno ma ora c'è di più, nuovi studi stanno valutando in modo più mirato l'incidenza dell'alimentazione sul sonno. Un nuovo studio infatti ha scoperto che mangiare più grassi saturi e zucchero a scapito delle fibre è associato ad un sonno più leggero, più interrotto e conseguentemente meno ristoratore. I risultati mostrano che una maggiore assunzione di fibre è associata a un tempo di sonno profondo maggiore, conosciuto anche come SWS o sonno a onde lente. Al contrario, una più alta assunzione di zuccheri e di grassi saturi è stata associata ad un sonno meno intenso, più leggero, inquieto e con molti risvegli. Un sonno, in definitiva meno riposante e meno ristoratore.
Quali sono i rimedi?
Alcune erbe officinali favoriscono dolcemente l’addormentamento, migliorando la qualità del sonno.
Per esempio la melissa: le sue foglie vantano proprietà calmanti e rilassanti. Agiscono sul sistema muscolare e nervoso calmando gli stati d’ansia e riducendo l’insonnia da eccessiva stanchezza, dolori mestruali o spasmi.
Il biancospino, associato al tiglio ha effetto antispasmodico e sedativo. Diminuisce l’emotività , la tachicardia, l’agitazione e gli stati d’angoscia. –
La valeriana: le sue radici vantano proprietà rilassanti.
La melatonina inoltre svolge un ruolo fondamentale. Si tratta di una sostanza endogena che viene prodotta in relazione all'alternanza luce/buio, promuovendo così assieme alla serotonina il corretto ritmo sonno/veglia. In età adulta può verificarsi un deficit di tale sostanza ed è possibile integrarla tranquillamente prima di coricarsi alle dosi di 1 mg massimo.
Oltre alle cure naturali, anche un’adeguata routine serale può ridurre l’insonnia. Per cui è opportuno coricarsi sempre alla stessa ora, senza alterare eccessivamente i ritmi sonno-sveglia. Prima di andare a dormire, potrebbe essere utile dedicarsi a delle attività distensive come la lettura di un buon libro, una leggera sessione di ginnastica (yoga), una passeggiata dolce o un bel film.
Se tutto questo non bastasse, il consiglio è quello di consultare uno specialista per valutare assieme a lui ulteriori cause o concause di questo spiacevole disturbo. Il medico potrebbe valutare disturbi funzionali del sonno come le apnee notturne, lo psicologo o lo psicoterapeuta potrebbe essere un valido aiuto invece se l'insonnia scaturisce da problematiche di tipo emotivo come l'ansia.
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