PSICOLOGIA DELLA SALUTE: raggiungere il benessere con l'approccio biopsicosociale
La salute viene qui osservata e quindi studiata da una prospettiva ad ampio spettro, prospettiva che sicuramente non coincide con la semplicistica e riduttiva definizione di “assenza di malattia”. La psicologia della salute si occupa indirettamente della prevenzione alla malattia, attraverso la promozione e il mantenimento della salute, promozione che viene attuata però ad un livello sicuramente complementare ma diverso da quello prettamente medico, un approccio che intende osservare la persona quindi nella sua interezza, tenendo ben presente che oltre agli aspetti biologici, la persona è portatrice anche di aspetti umani, psicologici, sociali, che non possono essere “curati” con lo stesso meccanismo su cui si basa la “terapia medica/biologica” ovvero tramite lo studio del solo meccanismo causa-effetto.
In effetti la psicologia della salute può essere vista come l’intersezione tra due grandi insiemi, quello della medicina e quello della psicologia. Questa visione a più ampio spettro della psicologia della salute, ha dato forma ad un approccio che è a tutti gli effetti il nodo centrale da cui tutta la disciplina si sviluppa, questo approccio è definito biopiscosociale in contrapposizione a quello biomedico che non per sua colpa ma per campo d’azione, prevede comunque dei limiti dovuti alla riduttività e specificità dell’analisi su cui si deve focalizzare, la causa prettamente biologica della malattia.
Per definizione stessa data dell’OMS, la salute viene definita come "uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non come assenza di malattia", la chiave per aprire le porte della conoscenza sulla salute e il benessere è in quest’ottica a partire dal modello biopsicosociale. Si passa quindi attraverso l’analisi di tre temi cardine per la promozione della salute, oltre al tema dell’aspetto biologico in cui la medicina è già ampiamente indirizzata, è necessario valutare il peso dell’aspetto psicologico e di quello sociale.
L’importanza dell’aspetto psicologico è dato dal ruolo che ricoprono le emozioni, esse come si può ben immaginare sono di fondamentale importanza per il benessere globale dell’individuo. Se da una parte è chiaro che emozioni positive siano già fonte stessa di benessere per la persona, dall’altra emozioni negative o alterate possono ripercuotersi in modo significativo sia sui comportamenti messi in atto dalla persona che potranno conseguentemente essere più o meno sani, sia direttamente sull’attività biologica stessa, si pensi ad esempio al campo riguardante le malattie piscosomatiche. Inoltre, ci si può accorgere come la letteratura scientifica riporti sempre più correlazioni tra disturbi dell’attività biologica e cause di origine psichica/emotiva, si pensi alla correlazione tra lo sviluppo di patologie in età adulta in base allo stile di attaccamento della teoria di Bowlby: “una ricerca condotta da Maunder e Hunter (2001) ha indagato l’associazione tra attaccamento insicuro e sviluppo di malattie sia durante l’infanzia che nell’età adulta. Dalla ricerca emerge come bambini affetti da malattie croniche presentano in prevalenza un attaccamento insicuro. In particolare all’interno delle diverse forme di attaccamento insicuro è emerso che la forma insicuro-evitante sia quella maggiormente associata a malattie quali: otite media ricorrente (McCallum e McKim, 1999), fibrosi cistica (Simmons et al., 1995), epilessia (Marvin e Pianta, 1996), asma (Mrazek et al., 1987), difetti cardiaci di origine genetica (Golberg et al., 1991), difficoltà di crescita (Ward et al., 1993), disturbi di conversione senza spiegazione medica (Kozlowska, 2007). (tratto da stateofmind.it)”
Anche l’effetto placebo ad esempio, potrebbe dare un indizio su come la psiche possa fungere da attivatore di specifici cambiamenti somatici cha a partire da una condizione definibile di suggestione, riesce ad attivare a cascata una serie di eventi neuronali e biochimici che si ripercuotono sul corpo, cambiamenti dimostrati e scientificamente misurabili in grado di ottenere un elevata efficacia contro disturbi quali artrite reumatoide, colon irritabile, cefalea, ipertensione, e molti altri con un grado di efficacia misurabile in test a doppio cieco superiore anche al 60-80%.
Possiamo aggiungere inoltre che anche Antonio Damasio, rinomato psicologo, neurologo e neuroscienziato di fama mondiale nel suo saggio "L'errore di Cartesio" e successivi, porta alla luce una nuova visione della medicina e della filosofia dualistica che prevede la netta separazione mente/corpo. Damasio rivaluta le emozioni, ritenute a tutt'oggi dalla scienza e dalla medicina responsabili dell'offuscamento della ragione, dimostra al contrario come esse siano alla base del buon funzionamento della mente e conseguentemente del corpo.
La conoscenza e lo studio dell’aspetto sociale invece apporta nuove informazioni che sono anch’esse di sicura utilità alla psicologia della salute. Lo studio di Aspinwall e Staudinger ne è un esempio lampante, la parte psichica/emotiva di cui abbiamo parlato fino ad’ora si sviluppa attraverso le relazioni sociali, è innegabile quindi l’importanza di tale contesto in una disciplina atta a studiare i meccanismi di promozione del benessere e della salute.
Non dimentichiamo infine che il benessere e la salute passano attraverso atteggiamenti e comportamenti che sono il risultato di una consapevolezza psichica e fisica del proprio stato. Un comportamento insano nasce da uno stato psichico alterato da fattori interni ed esterni, e per modificarlo è importante tenere conto di tutti gli aspetti fin’ora citati. Gli ambiti applicativi della psicologia della salute sono molteplici, a dir il vero forse illimitati, la si può trovare maggiormente focalizzata nel migliorare la qualità di contesti quali l’educazione, il lavoro nonché aspetti legati alla malattia fino al difficile accompagnamento del fine vita ed anche per promuovere il benessere e la salute a un livello più ampio, ovvero in macrosistemi come potrebbe essere più in generale la cultura di base di una popolazione.
Personalmente osservando le potenzialità della psicologia della salute, mi aspetto che in un prossimo futuro la medicina con il suo classico rapporto medico-paziente, riesca con il supporto di questa disciplina a dare più spazio e importanza alla parte emozionale e psicologica di ogni individuo. La separazione degli aspetti psichici da quelli corporei, la svalutazione della dimensione emozionale, portano troppo spesso il medico a considerare l'uomo come un insieme di organi e funzioni, facendo venire meno il senso della sua unicità e complessità . Anche non fosse, spesso questo è ciò che trapela. Si può notare infatti come troppo spesso la scienza medica, quella della ragione, razionale, obbiettiva, concreta, faccia ordine in questo apparente disordine mettendo da parte gli importantissimi aspetti psico-emotivi-sociali. Mi aspetto, e da un certo punto di vista spero, che anche la medicina tradizionale scientifica inizi un nuovo percorso di rinascita in cui tenga ben presente questa unicità umana, fatta di complesse emozioni e correlazioni psicologiche, auspico che essa desista dal continuare a trattare e studiare il paziente ovvero l'uomo, solamente come una macchina in cui avvengono complesse e interessanti reazioni biochimiche.
Mirko Toller
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