Acqua potabile venduta come medicina
Normale acqua potabile venduta come acqua terapeutica e acquistabile on line per quasi 2 euro a bottiglia. La denuncia è partita da Milano, dove un anziano ha raccontato l'inganno.
Deve rispondere di frode in commercio un 54enne di origine leccese residente in Svizzera, indagato dalla procura di Milano in qualità di legale rappresentante di Setthim SA, società con sede a Bioggio.
La vicenda nasce a seguito della denuncia sporta da un uomo di 82 anni. L’anziano, lo scorso 27 marzo, si è infatti presentato presso gli uffici dell’Agenzia di tutela della salute della Città metropolitana di Milano e ha raccontato di aver comperato delle confezioni di “Acquauro”, questo il nome del prodotto messo in commercio, su suggerimento del suo urologo di fiducia. Quest'ultimo avrebbe espressamente indicato in quell'acqua una valida cura e misura preventiva contro distrubi renali e urologici.
L’anziano ha lamentato il costo delle bottiglie, ordinabili soltanto al numero verde con una richiesta di un minimo di 4 confezioni da sei bottiglie, per un totale di 42 euro. Il sapore però, sempre a detta dell’anziano, era simile a quella del rubinetto di casa.
Al di là del sapore l'acqua “Acquauro” sarebbe stata messa in commercio come prodotto poco mineralizzato e povero di sodio e in grado di stimolare la diuresi, utile per prevenire la formazione di calcoli. Sul depliant, anche precisi consigli sul dosaggio: “bere almeno due bicchieri al giorno per risolvere il tuo problema: coliche renali e/o infezioni allevie urinarie".
La giudice per le indagini preliminari (gip) Anna Calabi, su richiesta del pubblico ministero (pm) Mauro Clerici, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha disposto il sequestro preventivo dei lotti di AquaUro e AquaEndo.
In realtà «le acque incriminate sarebbero realizzate con le acque in esubero dello stabilimento Fonti di Vinadio spa, prive di effettive indicazioni terapeutiche, venivano però accompagnate con depliant pubblicitari, distribuiti tramite alcuni medici urologi ed endocrinologi, in cui venivano esaltate sedicenti proprietà curative». Acque indicate per specifiche patologie e messe in vendita on line con indicazione di «acque terapeutiche».
Resta inoltre da comprendere come questi medici siano caduti nella "trappola".
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