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Il potere della musica!


Il potere della musica attraversa l’estensione infinita del tempo, incalzando tra arte e culture di ogni dove, tra grandi popolazioni e civiltà, tra storie e miti.

In alcune mitologie orientali ad esempio, il canto della sillaba OM da origine al mondo, così come in India la danza di Shiva; cara ad Apollo, la musica rappresentava nella mitologia greca l’unione delle arti delle Muse ed equilibrio dell’universo dovuto alle nove sorelle, ma più propriamente legata alla musa Euterpe il cui nome significa “colei che sa piacere”; Orfeo ne utilizzò la potenza incantatrice attraverso la lira e il canto, mediante cui riuscì a placare bestie feroci, animare la natura, superare la potenza ammaliante delle sirene, dare forza ai naviganti esausti, far salpare la nave inchiodata ma soprattutto persuadere Persefone affinché potesse riportare in vita l’amata Euridice.

L’elegante potere della musica è tangibile nei rituali, accompagna e scandisce le cerimonie liturgiche, apre le porte ad una dimensione trascendente in diverse religioni, dal sufismo all’induismo, dall’Islam al Buddhismo, sino a divenire essa stessa un rituale come nelle pratiche di trance degli sciamani. Anticamente la musica era il principio di base per la cultura e l’educazione dei giovani, perché rappresentava il bello, l’armonico.

Oggi, molti studi hanno dimostrato l’influenza della musica sul nostro cervello ma soprattutto sul nostro benessere; infatti ascoltando la musica preferita, indipendentemente dal genere e dalle caratteristiche acustiche, si attivano le aree cerebrali connesse ai ricordi, alle emozioni e alla coscienza, alle abilità cognitive come il pensiero divergente e la creatività. La musica preferita sembra avere effetti neuroriabilitativi come il miglioramento delle funzioni esecutive, cioè l’organizzazione delle azioni, lo spostamento dell’attenzione sulle informazioni più importanti, l’attivazione di strategie appropriate. Ulteriori influenze positive della musica preferita si riscontrano nella regolazione delle emozioni, come anche nella diminuzione del livello di ansia e di depressione, nel miglioramento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, nella regolazione dei livelli di cortisolo, nella respirazione, nell’aumento dell’empatia, nonché la rievocazione di ricordi autobiografici ed episodi emotivamente carichi, supportando al tempo stesso l’introspezione. Altri benefici che ascolto e pratica musicali possono dare riguardano l’apprendimento: la musica può migliorare la capacità del cervello di percepire lo spazio che ci circonda, può migliorare l’intelletto, l’apprendimento delle lingue e della matematica, può formare immagini mentali.

 Ma anche il tipo di frequenza fa la sua parte secondo lo studioso Gordon Shaw. Egli afferma infatti che i suoni ad alta frequenza, danno energia al cervello, e tale energia cerebrale è direttamente collegata all'intelligenza! Di fatto come conseguenze si avranno un potenziamento della capacità di apprendere, di concentrarsi, di risolvere un problema, di organizzarsi e di lavorare per lunghi periodi di tempo senza accusare stanchezza, mentre i suoni a bassa frequenza sottraggono energia al cervello.

Determinate frequenze sonore consentono di liberare da sensi di colpa ed ansia, lasciar andar via il passato, armonizzare il DNA, favorire le relazioni umane, stimolare il risveglio interiore e ristabilire un contatto con l’ordine spirituale. Molte forme di meditazione e tecniche di ricerca interiore vengono accompagnate e sostenute da frequenze sonore, che nel tempo si sono rivelate vitali.

La musica ha un potere straordinario e benefico sulla fisiologia umana, aiuta l’uomo a raggiungere uno stato di equilibrio interiore, migliorando la qualità della vita e l’umore. Non a caso la musicoterapia è l’uso della musica finalizzato a sviluppare le funzioni dell’individuo, e i suoi ambiti applicativi si stanno sempre più estendendo. Tra essi ricordiamo quello neurologico e psichiatrico, dove funge da supporto ad altre terapie per il trattamento di autismo e ritardo mentale, disabilità motorie, morbo di Alzheimer ed altre demenze, psicosi, disturbi dell'umore, in psicosomatica per il dolore cronico, disturbi del comportamento alimentare in particolare per l’anoressia nervosa, morbo di Parkinson; non di meno l’ambito della meditazione!

“La musica è meditazione: meditazione cristallizzata in una particolare dimensione. La meditazione è musica: musica che si dissolve nell’assenza di dimensione. Ne sei assorbito, inebriato. Qualcosa dell’ignoto inizia a discendere in te. Dio inizia a bisbigliare. Il tuo cuore batte ad un ritmo diverso: sei in sintonia con l’Universo.” 
 -Osho-



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